Molte coppie, per ragioni di tipo economico, legale o semplicemente culturale e di scelta di vita, decidono oggi di avviare una convivenza piuttosto che unirsi in matrimonio; convivere significa anche accettare una situazione di fatto che non garantisce alcuna tutela in caso di cessazione del rapporto o nell'ipotesi di una prematura scomparsa di uno dei partner, o ancora, e più semplicemente, nel caso in cui sia necessario distinguere chiaramente i ruoli e l'apporto economico di ciascun convivente alla vita comune.
Un accordo di convivenza consente di regolarizzare le questioni economiche e patrimoniali del rapporto, anche per il caso di rottura del legame o di scomparsa prematura di uno dei partner. Possono stipulare il contratto le coppie di non coniugati che abbiano intenzione di intraprendere un rapporto stabile e duraturo di convivenza.
Pertanto, le ragioni per cui conviene stipulare un accordo di convivenza sono principalmente:
- condividere con chiarezza e lealtà i momenti, le difficoltà e le esigenze comuni
- offrire sicurezza al partner in caso di scomparsa prematura del convivente
- evitare problemi in caso di cessazione della convivenza
Nel contratto di convivenza vengono in particolare disciplinati:
- la scelta e le spese per l'abitazione comune
- i diritti ereditari e di successione tra i conviventi
- la ripartizione delle spese comuni
- i doni e le altre liberalità
- l'inventario, il godimento, la disponibilità e l'amministrazione dei beni comuni
- i diritti acquistati in regime di convivenza
- le incombenze e i reciprochi diritti in caso di cessazione della convivenza
La predisposizione degli accordi di convivenza comprende le seguenti prestazioni:
- verifica della liceità delle condizioni di convivenza decise dai partner
- redazione dell'accordo di convivenza
- istruzioni sugli adempimenti da eseguire per effettuare personalmente la registrazione del contratto presso il competente Ufficio del Registro al fine di attribuire data certa o assunzione incarico per la registrazione